venerdì 13 ottobre 2017

4 consigli buddisti per gestire l’ansia e lo stress

Il buddismo è, come filosofia di vita, un modo per stare meglio con noi stessi e con ciò che ci circonda. In un mondo sempre più veloce e competitivo, che ci obbliga ad assumere responsabilità sempre maggiori, è normale sentirsi ansiosi o stressati.
Tuttavia, questa tensione spirituale, si traduce anche in un peggioramento della salute. Problemi al cuore, o anche alla pelle, possono scatenarsi come risultato di una situazione di stress eccessivo. I seguenti 4 consigli buddisti ci aiutano a gestire ansia e stress.

Tu sei responsabile di te stesso. Non serve a nulla dare la colpa dei nostri problemi agli altri. L’atto di liberazione dipende sempre da noi stessi: non esiste un salvatore che possa venire a salvarci. Solo convincendoci di ciò possiamo cominciare a comprendere i nostri limiti, e imparare ad affrontare i problemi.

L’importanza del “qui e ora”. Il momento presente è l’unico che ci appartiene. Spesso, abbiamo la cattiva tendenza a vivere del passato, o attendere il futuro. A cosa serve vivere per un qualcosa che non è qui, e ora? La chiave per essere tranquilli e ridurre l’ansia è proprio quella di saper godere il presente.
Il valore del non attaccamento. Se basi la tua esistenza su cose o persone, stai limitando la tua libertà e aprendo la strada alla sofferenza. Le cose possono esserci, o non esserci più. Le persone possono reagire come tu ti aspetti, oppure no. Avere la vita carica di attaccamenti ossessivi, o cercare di controllare ciò che ti circonda è una cattivissima idea.

Farai gli stessi errori fin quando non imparerai da essi. Se le nostre azioni non sono quelle giuste, stiamo creando un karma (azione-causa) negativo. Secondo il buddismo, tutti noi abbiamo la possibilità di modificare gli errori commessi, sempre e quando si riesca ad avere il giusto approccio al problema. Ma non bisogna dimenticare che ogni azione ha una conseguenza. E’ per questo che se stai per cadere in un errore che hai già commesso, respira profondamente e pensa: “in quale altro modo posso affrontare questo problema?”.

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