giovedì 14 giugno 2018

Rimedi naturali per il mal di schiena: come sconfiggere il colpo della strega


Rimedi naturali per il mal di schiena Uno dei dolori più comuni e che affligge milioni di persone ogni giorno, è il mal di schiena. Spesso, questo problema colpisce chi fa molti sforzi fisici o assumono posture scorrette. Le cause del mal di schiena cronico possono essere molto diverse fra loro e, in alcuni casi, la manifestazione del dolore potrebbe essere solo il sintomo di una patologia più importante. Esistono, comunque, diversi rimedi naturali che si sono dimostrati molto efficaci nell’alleviare questo tipo di condizione fisica. Eccone alcuni tra i più utili da tenere a mente in caso di mal di schiena.Mal di schiena: le cause
Il mal di schiena può avere differenti origini e cause. In linea generale, però, escludendo gravi patologie, l’insorgenza di questo tipo di dolore è da attribuire quasi sempre a una postura scorretta o a un eccessivo sforzo fisico. Un’altra possibile causa può essere la sedentarietà causata anche dall’eccessivo utilizzo di smartphone e computer che impongono nel consumatore una posizione del tutto innaturale per il collo e la schiena. Anche lo stresso può essere una causa scatenante; tensioni e cattivi umori, infatti, si ripercuotono anche sul fisico, sulla postura e la rigidità muscolare che può causare a sua volta intorpidimento.Rimedi naturali per il mal di schiena: olio essenziale di lavanda Anche gli oli essenziali, in particolare quello a base di lavanda, possono essere molto utili per i dolori localizzati. Le sue proprietà rilassanti aiutano ad alleviare il mal di schiena, rilassa i muscoli e scioglie le tensioni muscolari.
Rimedi naturali per il mal di schiena: lo yoga Praticare yoga quotidianamente può essere un toccasana per il nostro corpo, combatte la sedentarietà ed elasticizza i muscoli. Inoltre, alcune posizioni possono risultare specifiche proprio per questo tipo di problema. È bene, però, affidarsi a un vero maetro di yoga che conosca il mestiere e sappia indicare l’esercizio più consono al disturbo.Rimedi naturali per il mal di schiena: artiglio del diavolo Questa pianta è impiegata molto spesso per alleviare problemi, dolori e disturbi ai muscoli, alle ossa e alle articolazioni. Per questo motivo è indicata anche per chi soffre di mal di schiena. È possibile assumere i principi attivi della pianta tramite compresse, tintura madre e pomata. Rimedi naturali per il mal di schiena: salice bianco Il salice bianco è una pianta officinale dal forte potere antinfiammatorio. Questa proprietà è data dalla presenza di salicina nella corteccia della pianta. Inoltre, le sue proprietà analgesiche si sposano perfettamente con il dolore alla schiena. È sconsigliato il suo utilizzo durante la gravidanza e l’allattamento.Fonte vivi puro

Diabete basso: cosa mangiare?


L’ipoglicemia è il rapido abbassamento al di sotto dei valori normali del livello di zucchero nel sangue e rappresenta la più frequente complicanza acuta del diabete. Può manifestarsi con svariati sintomi: malessere generale, sensazione di fame, senso di debolezza, spossatezza, mal di testa, tremori, sudorazione, palpitazioni cardiache, indebolimento della vista, pallore, sonnolenza, depressione, irritabilità, cambiamento di personalità, incubi notturni, difficoltà di risveglio. Ma cosa mangiare? Quali sono le cause?Diabete basso, ecco le cause Le cause dell’abbassamento improvviso dei valori normali del livello di zucchero nel sangue, dunque ipoglicemia, può essere causato dal mancato rispetto degli orari e della tipologia della dieta, attività fisica non prevista, insulina o ipoglicemizzanti orali assunti in eccesso. L’ipoglicemia è più frequente nell’intervallo fra i pasti e nelle ore notturne. Cosa mangiare?
Cosa mangiare per il diabete basso? Se i sintomi sono evidenti è opportuno ricorrere subito, ovunque ci si trovi, a carboidrati ad assorbimento veloce (circa 20 grammi), come ad esempio:
4 zollette di zucchero(da portare sempre con sé), un cucchiaio da minestra scarso di zucchero, un cucchiaio da minestra di miele o marmellata, 1 banana grande o 2 piccole, 1 succo di frutta, 1 bicchiere di succo d’arancia, 200 cc di latte con 2 zollette di zucchero, 40 g di cioccolata al latte, 25 g di caramelle(5-6). Con sintomi più leggeri si può invece assumere carboidrati ad assorbimento più lento, come: 30 g di pane, 100g di frutta, 2 o 3 biscotti non dolci. Non assumere mai bevande alcoliche.Fonte vivi puro

Dieta vegetariana: cosa mangiare?


Vi piacerebbe tornare in forma dopo le feste e depurarvi, scegliendo una dieta vegetariana di 7 giorni che bruci i grassi e sia dimagrante, ma allo stesso tempo salutare? Solo per una settimana, potete provare la dieta della zuppa, ricca di ortaggi e legumi: ecco come seguirla giorno dopo giorno.Come preparare la zuppa Ingredienti e procedimento per preparare la zuppa: 3 gambi di sedano, 6 pomodori pelati, 6 cipolle grandi, 2 peperoni verdi, mezzo cavolo, un pizzico di sale marino, pepe nero e curcuma. Riempire una pentola di acqua salata, riscaldarla, quando bolle inserire le verdure fresche tagliate a pezzettini e farle bollire per circa 10 minuti. Si consiglia di prepararne una buona dose per poterla mettere in congelatore ed evitare di cucinarla ogni giorno. Questa zuppa è ricca di oligoelementi e sali minerali. La dieta dei sette giorni La dieta dei 7 giorni (tutti i pasti sono per pranzo e cena, colazione e spuntini di metà mattina e pomeriggio sono esclusi): 1 – Mangiare zuppa e frutta fresca, bere solo acqua o succhi naturali; 2 – A pranzo mangiare zuppa e verdure (no fagioli, lenticchie o piselli). A cena si può mangiare anche una patata al forno con un goccio d’olio d’oliva extravergine. 3 – Mangiare zuppa e frutta; 4 – Mangiare zuppa e banane (da un minimo di 3 ad un massimo di 6); 5 – Mangiare zuppa, due hamburger vegetariani e tre pomodori freschi; 6 – Mangiare zuppa e una cotoletta vegetariana; 7 – Mangiare zuppa e riso integrale. Questa dieta si può seguire per una settimana, non più di 7 giorni. (Si ricorda che prima di intraprendere qualsiasi tipo di dieta è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico curante.Fonte vivi puro

Mela annurca benefici corpo: meno danni per l’uomo


La mela Annurca potrebbe ridurre la perdita dei capelli. A sostenerlo è uno studio condotto dal Pascale e dal Dipartimento di Farmacia dell’Università “Federico II” di Napoli. Ancora in fase sperimentale, la ricerca è iniziata sulle pazienti affette da tumore al seno.La sperimentazione con la mela annurca I ricercatori hanno notato che alcuni componenti della mela annurca avevano dei benefici sulla caduta dei capelli nei soggetti sani; somministrando una grossa dose di questo integratore nei soggetti affetti da tumore un mese prima della chemioterapia, e continuando a somministrarlo durante tutto il ciclo, i capelli in alcuni pazienti non sono caduti.
Lo studio sulla mela annurca “In base ai nostri studi preliminari – ha dichiarato Ettore Novellino, direttore del dipartimento di Farmacia dell’Ateneo Federico II – l’utilizzo per alcune settimane dell’estratto procianidinico di mela Annurca nei malati di cancro, preventivamente all’avvio dei cicli di chemio e durante il trattamento, sembrerebbe ridurre o bloccare la caduta dei capelli. Riscontro questo che è stato casualmente osservato in pazienti che già assumevano l’integratore per abbassare il colesterolo e che una volta ammalati di cancro si sono dovuti sottoporre ad un ciclo di chemioterapia. Abbiamo notato che in questi soggetti i capelli o non cadevano affatto o venivano persi in misura considerevolmente inferiore. Adesso verificheremo con metodo scientifico quest’osservazione che incrocia la ricerca clinica e valorizza un prodotto che sta suscitando interesse scientifico in tutto il mondo e in particolare nell’ambito delle malattie metaboliche e della tricologia”.
La fase clinica sulla mela annurca “Lo studio si basa su un solido razionale biologico, – ha detto Michelino De Laurentiis, direttore della Uoc di Oncologia Medica Senologica del Pascale – derivato da una lunga fase di sperimentazione pre-clinica in laboratorio, e sull’osservazione che pazienti che assumevano l’integratore per altri motivi, avevano una ridotta caduta dei capelli in corso di chemioterapia. Partendo da questi dati, abbiamo deciso di procedere alla fase sperimentale clinica, durante la quale pazienti con tumore della mammella che ricevono alcuni comuni tipi di chemioterapia alopecizzante assumeranno l’integratore a base di estratto procianidinico di mela Annurca, per verificare in via definitiva se questo e’ realmente in grado di prevenire la caduta di capelli da chemioterapia”.Fonte vivi puro

Dieta dei colori: funziona? Ecco come


La dieta dei colori si basa sul consumo di frutta e verdura suddivise per gruppi di colore: per dimagrire basterebbe mangiare una porzione di ognuno, dando seguito così a una alimentazione sana, bilanciata e con un basso apporto calorico. Ma come funziona? E quali sono i gruppi di alimenti? Come si dividono per colori? Ecco tutto quello che c’è da sapere…Come funziona la dieta dei colori? La dieta dei colori attribuisce un colore diverso ad ogni giorno, con un menù che fornisce circa 1200- 1250 kilocalorie al giorno. Si tratta quindi di un regime ipocalorico a tutti gli effetti, che mette in primo piano frutta e verdura a salvaguardia della salute.
I cibi bianchi I cibi bianchi, come aglio, cipolla, cavolfiore, finocchi, funghi, pere, porri e sedano, hanno la proprietà di rassodare la pelle e controllare la pressione del sangue. Il merito è sostanzialmente della quercetina, un flavonoide prezioso per la sua azione antiossidante. Aiutano la digestione e hanno proprietà depurative, capaci di regolare il colesterolo “cattivo”.I cibi rossi I cibi rossi, come le fragole, il cocomero, i pomodori e i ravanelli, hanno un potere antiossidante. Contengono infatti licopene, che protegge il cuore. Facilitano la perdita di peso perché stimolano il metabolismo e lo rendono più veloce.I cibi blu e viola I cibi blu-viola, come mirtilli, melanzane, prugne, fichi e uva nera, sono fondamentali soprattutto nella prevenzione delle patologie cardio-vascolari e e stimolano la funzione della vista. Calmano il senso di fame, perché hanno un potere sedativo e rilassante.
I cibi giallo – arancio I cibi giallo-arancio, come albicocche, arance, mandarini, carote, kaki, zucca, pesche, nespole, contengono beta-carotene, il precursore della vitamina A, indispensabile soprattutto per proteggere la pelle dall’invecchiamento cellulare. Hanno proprietà diuretiche e, quindi, contrastano la cellulite.fonte vivi puro

Come combattere l’ipertensione


Come combattere l’ipertensione? Anzitutto è necessario stabilire fino a che punto i valori di pressione possono essere considerati normali e quando, invece, si deve cominciare a parlare di ipertensione. Su questo punto le regole sono cambiate nel corso degli anni. Le ultime le hanno appena dettate l’American College of Cardiology e l’American Heart Association e stanno facendo molto discutere. Anzi, secondo alcuni esperti i nuovi parametri per definire l’ipertensione (e di conseguenza le terapie) sono troppo restrittivi e rischiano di creare danni, soprattutto nella popolazione anziana, come hanno appena ipotizzato due nefrologi dell’University of Chicago, George Bakris e Matthew Sorrentino sul New England Journal of Medicine.
Combattere l’ipertensione In attesa di nuove direttive che l’European Society of Cardiology e l’European Society of Hypertension (Esh) stanno mettendo a punto e presenteranno nel giugno prossimo a Barcellona in occasione del congresso dell’Esh. Punto primo: secondo gli americani è da considerare pressione «normale» quella sotto i 120 millimetri di mercurio (mmHg) di massima (pressione sistolica, quando il cuore si contrae) e sotto gli 80 di minima (pressione diastolica, quando il cuore si rilascia). Gli europei, invece, ritengono «ottimale» una pressione al di sotto dei 120 e degli 80, ma ritengono ancora «normali» valori fino a 130-84 e «normali alti» fino a 139-89. Preoccupante, invece, quando i valori sono tra i 120 e i 129 di massima e sotto gli 80 di minima si comincia a parlare di pressione elevata (che potrebbe richiedere un trattamento farmacologico se è già presente un rischio cardiovascolare, altrimenti è sufficiente intervenire sullo stile di vita). Terzo: se la massima è compresa fra 130 e 139 e la minima fra 80 e 89, si tratta di ipertensione di stadio 1 (da trattare con farmaci). Quarto: oltre i 140 di massima e oltre gli 80 di minima si passa allo stadio 2 dell’ipertensione (che richiede un trattamento farmacologico).
Come abbassare l’ipertensione «Una serie di studi clinici ha dimostrato che abbassare la pressione sotto i 140 di massima e i 90 di minima comporta un vantaggio in termini di riduzione del rischio cardiovascolare – commenta Enrico Agabiti Rosei, Past Presidente dell’Esh -. Questo beneficio può ancora aumentare, con un’ulteriore riduzione della pressione, ma sempre meno». Ecco allora due regole importanti da ricordare di fronte a un paziente iperteso. «La prima è quella di individualizzare il trattamento, caso per caso, facendosi guidare dalla clinica – continua Agabiti Rosei -. La seconda suggerisce di cominciare la terapia il più presto possibile, prima che si sia instaurato un danno d’organo come un’ipertrofia cardiaca o alterazioni vascolari e renali. Questi danni, poi, non regrediscono con la terapia e costituiscono il cosiddetto rischio residuo». Una terza, valida, indicazione arriva proprio dalle nuove dalle linee guida americane: «Il suggerimento è quello di utilizzare subito due farmaci antipertensivi di fronte a livelli pressori superiori a 140 – precisa Mancia -. E non, come spesso si fa, cominciare con uno e poi associarne un secondo. La combinazione non solo è più efficace, ma aumenta l’aderenza alla terapia».Fonte vivi puro

Digestione lenta: come risolvere il problema coi rimedi naturali


Il fenomeno della digestione lenta, di norma, è legato al nostro regime alimentare e, quindi, ai cibi che consumiamo spesso. Vi possono essere fattori esterni in grado di concorrere nell’insorgenza di questa condizione, ma più spesso sono proprio gli alimenti che mangiamo a favorirla. Quando non vi sono gravi patologie, però, questa situazione si può risolvere grazie ad alcuni accorgimenti e a semplici rimedi naturali. Non dimentichiamoci, infatti, che i cibi sani sono i nostri primi alleati quando si parla di mantenere un fisico sano ed equilibrato. Ecco tutto quello che bisogna sapere per aiutare lo stomaco a stare meglio.Digestione lenta: cause Le cause di una digestione lenta possono essere molte. In primo luogo vi è spesso implicato il nostro regime alimentare: cibi pensanti da digerire, eccessivamente speziati o con troppo condimento, aumentano le difficoltà di processo da parte dell’apparato digerente. Tra le bevande sicuramente nocive per lo stomaco vi è l’alcool, mentre per quanto riguarda i cibi, sicuramente quelli fritti, ricchi di grassi. Inoltre, anche alcuni tipi di pesce e di carne possono favorire la digestione lenta, come l’agnello oppure il salmone. Per quanto riguarda, invece, i disturbi e le malattie, le intolleranze alimentari come la celiachia possono avere un ruolo nella difficoltà di digestione. Da un punto di vista meccanico e fisico, invece, una masticazione poco accurata può creare problemi, da qui gli episodi di reflusso gastroesofageo o ulcere.
Digestione lenta: sintomi Come sintomo principale di una digestione lenta vi è senza dubbio la classica sensazione di pesantezza a livello dello stomaco. Ci si sente affaticati, spossati e si possono sviluppare episodi di reflusso gastroesofageo. I soggetti che soffrono spesso di questa condizione, inoltre, possono presentare le seguenti situazioni: sonnolenza, gonfiore, rigetto, acidità, nausea, mancanza di appetito e bruciore.
Digestione lenta: rimedi naturali efficaci per lo stomaco Vi sono alcuni rimedi naturali che nel tempo si sono dimostrati molto efficaci nel combattere gli episodi di digestione lenta. Uno di questi consiste nell’assunzione di carbone vegetale, molto consigliato soprattutto se si verifica il reflusso gastroesofageo, alitosi, diarrea, aerofagia, intestino irritabile e acidità di stomaco. Anche le tisane e gli infusi a base di zenzero, ortica, camomilla, menta, salvia e genziana che favoriscono la digestione e la depurazione dell’apparato digestivo. Fra gli alimenti che non dovrebbero mancare in una corretta dieta alimentare troviamo, inoltre, i semi di finocchio, un rimedio naturale perfetto per i casi di lenta digestione, pesantezza, difficoltà intestinali e dolore allo stomaco. La liquirizia, invece, possiede forti proprietà antisettiche e antibatteriche, e protegge la mucosa gastrica. Ovviamente, nei soggetti che soffrono di ipertensione, l’assunzione di liquirizia è altamente sconsigliata. In generale, è consigliabile comunque farsi visitare da uno specialista, sia per escludere patologie esistenti, sia per definire una dieta corretta e bilanciata.Fonte vivi puro